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Il segmento testuale Congresso di Bologna è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Analitici , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da relazione di Costantino Lazzari sotto presidenza Azimonti, Discorso Lazzari in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...] un beneficio per le nostre condizioni di Partito di lotta e di Partita di avvenire, o non siano piuttosto il frutto di un qualche artificio o il prodotto di propositi e di sentimenti i quali sono in contrasto con quella che dovrebbe essere la giusta e ragionevole spinta che deve animare tutti i compagni che si iscrivono al Partito socialista italiano. Io non esito a dichiarare che se la situazione, che il Partito ha affrontato l'anno scorso nel Congresso di Bologna, era già una situazione intricata e difficile, oggi essa è diventata ancora piú grave perché appunto il risultato del Congresso di Bologna è stato quello di introdurre negli usi, nelle abitudini, nei programmi del nostro Partito, come mezzo di azione, il mezzo della violenza: il mezzo della violenza che è ripugnante in un Partito sorto, come il nostro, per reazione contro il vecchio culto ed il vecchio fanatismo di credere che le questioni sociali possano essere risolte col mezzo della violenza.
Nel 1892 il Partito socialista in Italia è sorto appunto spogliandosi di tutte queste vecchie fantasie che ci erano lasciate in eredità da tutto
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quell'atavismo delle generazioni passate, che aveva consumato se stesso per poter dar[...]

[...]orso nel Congresso venne fatta trionfare questa esaltazione dei mezzi della violenza, che noi non abbiamo mai negato, ma che noi contestiamo continuamente possano e debbano essere uno dei mezzi di azione programmatici del, nostro Partito, ci ha convinti che non si è fatta abbastanza propaganda di questa verità fondamentale del nostro .movimento. Ed anche oggi noi siamo dominati da questa esaltazione per cui, forse, coloro che hanno trionfato nel Congresso di Bologna l'anno scorso, dovrebbero sentire pesare qualche rimorso per la situazione difficile che si è venuta creando a Bologna, a Ferrara ed in altri luoghi, ove appunto la facilità e l'illusione di credere che gli atti di violenza armata possano servire a maturare maggiormente i destini della classe lavoratrice d'Italia e l'avvenire della civiltà socialista, hanno messo il Partito in condizione inestricabile e difficile. (Applausi).
Noi consideriamo la violenza come una storica necessità, ma una triste necessità. Si è secondo i metodi e gli incitamenti della classe dominante, che la violenza degli [...]

[...]convinzione, i principi comunisti portati dal « Manifesto » di Carlo Marx.
Per evitare questa contraddizione noi diciamo chiaramente che non accettiamo questa distinzione, che è artificiale, che viene fatta in perfetta buona fede. Ah ! sí. Purtroppo il compagno Serrati é costretto a scontare oggi quella tentazione, quella debolezza che anche egli ha avuto, di essersi lasciato trascinare l'anno scorso su questo terreno nella discussione fatta al Congresso di Bologna che era la conseguenza di questa specie di fanatismo per il miracolo della violenza e del mezzo di azione della violenza, che non era certo da adottare per un Partito come il nostro. Certo vi sono nel nostro Partita elementi i quali hanno continuamente periodi di oscillazione: sono elementi che in generale nella loro vita hanno avuto una base continuamente mobile, movimentata, e quindi nella loro mente pare di mancare al loro compito ed al loro dovere se non vanno continuamente ad elaborare teorie nuove, dottrine nuove, punti di vista nuovi. C'é della gente a cui pare mancare al loro scopo, a[...]

[...]iacciato il Governo italiano. (Approvazioni).
Voce: Rifare l'Italia ! (Tumulto).
LAZZARI: Cosí tutto va a risolversi in uno spirito di egemonia in questi uomini che hanno la superbia di credersi la parte piú avanzata, piú cosciente, che sentono quindi la volontà di diventare i dittatori del movimento del Partito. (Approvazioni, applausi della maggioranza).
Questo spirito di egemonia è quello che ha servito l'anno scorso per venirmi addosso al Congresso di Bologna. Ma oggi noi diciamo: Sí, voi dovete giustamente esercitare il vostro spirito di egemonia, ma esercitatelo in quei modi ed in quelle forme che siano realmente l'espressione del grande spirito di uguaglianza con tutti i vostri compagni. Soltanto in questo modo avrete diritto legittimo di esercitare questa egemonia, non separandovi, non creando una debolezza fra di noi, perché la debolezza nostra sarà anche la vostra, sarà una debolezza comune.
Uno degli araldi principali di questa separazione, di questa teorizzazione, di questo cambiamento di nome e di domicilio del socialismo italiano è, tra[...]

[...]a di ignoranti ! (Tumulto). La Russia ha un programma agricolo del <c Pipi ». (Nuovo tumulto violentissimo, con scambio di apostrofi fra i due gruppi nella sala e nei palchetti).
LAZZARI: Quindi, noi siamo in questa condizione favorevole. Io vi ricordo, compagni, che le vostre deliberazioni conclusive che prenderete, dovete prenderle con piena libertà di coscienza e di voto. Io non so se si sia adottato ancora il sistema deplorevole adottato al Congresso di Bologna, dei voti imperativi. Noi il giorno che abbiamo ricevuto il mandato di sostenere le ragioni dei nostri compagni organizzati, abt biamo ricevuto il mandato di venire in mezzo ai fratelli con piena libertà di coscienza di fronte a quelli che sono i diversi apprezzamenti su questa questione. Se io mi sento sullo stesso terreno di uno qualsiasi
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dei propugnatori delle varie tesi, voglio essere libero di esprimere per me e per loro l'intera espressione del mio diritto sovrano di decisione. Spero che sarete venuti in questo Congresso con questa piena libertà di coscienza nel decidere. Ricordat[...]

[...]e noi possiamo fare al nostro movimento?)». Allora non esito a dichiarare che l'unico bene, inapprezzabile, indistruttibile che noi abbiamo a nostra disposizione, è l'unità colla quale possiamo portare alla Terza Internazionale una forza reale, effettiva e devota. Con una scissione si porterebbe una debolezza ed una frazione. Ora noi abbiamo il nostro precedente. Il Partito socialista italiano, sia per mezzo della sua Direzione, nel 1919, sia al Congresso di Bologna dell'anno scorso, ha confermato continuamente la sua entusiastica solidarietà colla Terza Internazionale e la sua adesione alla causa della rivoluzione mondiale. Noi manterremo questa nostra decisione, la confermeremo, anche se venisse la scissione fra noi. Coloro però che a nome di un comunismo che in Italia non è che artificiale per dividere le nostre forze, resterebbero aderenti alla Terza Internazionale potranno vantarsi di avere seguito ciecamente le norme che sono state prescritte per l'organizzazione della Terza Internazionale..
Voce da un palchetto: Piú quelle che le vostre ! (Rumori[...]



da Francesco de Martino, Noterelle e schermaglie. Storia di Lelio Basso reprobo. in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]e in realtà non assunse mai dimensioni importanti ed infine si restringeva ad un numero limitato ed abbastanza modesto di partecipanti, suscitava sospetti ed allarme nella parte sicuramente maggioritaria della sinistra. E cosi le cose si trascinavano stancamente, senza che si potesse mai giungere ad una chiara distinzione, ad un confronto serrato e nemmeno ad un dibattito serio sui temi che noi sollevavamo.
Cosí si giunse nell'approssimarsi del Congresso di Bologna del 1951 ad una riunione dell'Esecutivo, nel corso della quale il gruppo morandiano passò all'offensiva, perché evidentemente aveva scelto la via della rottura e dell'esclusione di Basso. In tale riunione, mentre Nenni taceva, vi fu una sorta di processo, nel corso del quale l'accusa rivolta a Basso era di frazionismo e di attività nociva all'unità del partito. Ad uno ad uno i membri dell'Esecutivo formulavano la loro critica. Nessuno fece riferimento al cosiddetto deviazionismo di Basso, nessuno accennò ad interferenze comuniste o sovietiche. Solo uno, se non erro il compianto Corona affermò[...]

[...]li siano state le reazioni di Nenni a tale lettera non si è in grado di dire. Egli non condivideva le idee di Basso, ma non desiderava il suo allontanamento dal partito, anche se poi come è accaduto in altre circostanze era disposto a correre questo rischio per lo sviluppo di una politica. Lizzadri, che nel gruppo morandiano era uno dei piú decisi assertori della stretta intesa con i comunisti ed avversava Basso, ha lasciato scritto che Nenni al Congresso di Bologna resistette a lungo alle pressioni sue e di altri per escludere Basso dalla Direzione, allo scopo di bilanciare la crescente influenza di Morandi 10. Ma fini con l'accettare questa richiesta appoggiata dalla maggioranza dei dirigenti della sinistra e nel suo intervento di replica esaltò il valore della compattezza del gruppo dirigente e della sua « assoluta omogeneità », citando addirittura una confidenza di Gottwald, l'uomo che aveva attuato il colpo di stato di Praga del 1948: « compagno Nenni, non c'era nulla di preparato, siamo stati sorpresi dalla massa degli avvenimenti che non prevedeva[...]



da Graziadei (relatore), Discorso Graziadei in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...]non si può considerare che come il movimento di un piccolo gruppo di armati in un grande esercito potentemente accentrato contro l'accentramento borghese. (Applausi da parte dei comunisti. Commenti animatissimi).
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Ma, o compagni, la situazione del nostro Partita in rapporto alla Terza Internazionale, è tanto piú grave, perché noi siamo stati, e fino a questo momento lo siamo ancora formalmente, aderenti alla Terza Internazionale.
È stato il Congresso di Bologna del settembre dell'anno passato che ha, fra grandi applausi, approvato l'opera della Direzione del Partito che qualche mese prima ancora aveva data la sua adesione alla Terza Internazionale !
Voci: C'erano le elezioni ! (Commenti animati).
GRAZIADEI: Compagni, vi prego, se avete delle domande da rivolgermi, e degli errori da correggermi, mi fate un grande piacere ad interrompermi; in caso contrario vi prego di astenervene perché le mie condizioni di salute non sono buone.
Ora, compagni, badate, noi aderimmo alla Terza Internazionale fino dal settembre dell'anno passato; orbene, amici, la T[...]

[...]un Partito comunista fortissimo,
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sono per il massimo rispetto ed il massimo sviluppo dell'organizzazione sindacale. E perciò appunto nelle principali tesi della Terza Internazionale ci sono dei concetti contro l'anarchismo, contro il sindacalismo rivoluzionario vecchio stile, alla francese, di cui abbiamo visto i risultati... (interruzioni dell'on. Matteotti. Rumori).
E giacché, o compagni, l'on. Matteotti, che parlò in modo cosí acceso al Congresso di Bologna, dice: « Ma, accettano anche gli anarchici ! », io gli rispondo subito che questa, intanto, non è questione di principio, ma di tattica, e poi, per una strana combinazione, non è cosí, perché la Terza Internazionale, in una delle sue tesi piú caratteristiche, cosí si esprime sul movimento anarchico, e si esprime in una forma nobilmente fraterna, comunista e socialista — e, badate — dopo aver condannato tutte le tesi dell'anarchia: « Il Congresso richiama l'attenzione di tutti i compagni, specialmente dei paesi romani (sarebbero i latini) ed anglosassoni, sul fatto che dopo la guerra fra gli a[...]



da intervento di Giovanni Bacci, Una mozione d'ordine (sull'inversione dei punti all'ordine del giorno) in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...] quel principio di unità di cui è stata rivendicata la dignità dal compagno Bacci, sia per una ragione di necessità.
Perché io capisco che lo zelo dei nostri compagni, dei quali si è fatto eco il compagno Misiano, li porti qui a dire: sentite, tutte le materie che sono all'ordine del giorno e che riguardano delle questioni interne di Partito, che riguardano il suo andamento, i fatti da esso compiuti, la sua storia di questi anni che passano dal Congresso di Bologna ad oggi, possono essere considerate come accessorie, e la questione principale è quella dell'indirizzo del Partito; ma io vi dico, o compagni, che noi siamo venuti qui al Congresso per potere acquistare tutte quelle cognizioni che ci sono necessarie, onde poter risolvere le questioni complicate, importanti, grandiose, che ci sono sottoposte, e per far questo io, che sono uomo di metodo, dico che è necessario che noi possiamo tutti essere investiti prima della cognizione precisa dei risultati di questi anni di vita del Partito, di cui deve risponderci la presente Direzione del Partito.
È nece[...]



da intervento di Costantino Lazzari, Una mozione d'ordine (sull'inversione dei punti all'ordine del giorno) in Resoconto stenografico del 17. congresso nazionale del Partito socialista italiano : Livorno, 15-20 gennaio 1921 : con l'aggiunta di documenti sulla fondazione del Partito comunista d'Italia

Brano: [...] quel principio di unità di cui è stata rivendicata la dignità dal compagno Bacci, sia per una ragione di necessità.
Perché io capisco che lo zelo dei nostri compagni, dei quali si è fatto eco il compagno Misiano, li porti qui a dire: sentite, tutte le materie che sono all'ordine del giorno e che riguardano delle questioni interne di Partito, che riguardano il suo andamento, i fatti da esso compiuti, la sua storia di questi anni che passano dal Congresso di Bologna ad oggi, possono essere considerate come accessorie, e la questione principale è quella dell'indirizzo del Partito; ma io vi dico, o compagni, che noi siamo venuti qui al Congresso per potere acquistare tutte quelle cognizioni che ci sono necessarie, onde poter risolvere le questioni complicate, importanti, grandiose, che ci sono sottoposte, e per far questo io, che sono uomo di metodo, dico che è necessario che noi possiamo tutti essere investiti prima della cognizione precisa dei risultati di questi anni di vita del Partito, di cui deve risponderci la presente Direzione del Partito.
È nece[...]



da [Gli interventi] Alberto Caracciolo in Studi gramsciani

Brano: [...]roletaria con la formula Tutto il potere ai Consigli dei lavoratori ». Ed in questa stessa risoluzione si dice che « è necessario seguire le tesi del'l’Internazionale sulla questione di organizzare i Consigli dei lavoratori in tutti i domini deirindustria, fra gli operai ed i contadini, addestrarili ad essere oggi strumenti di propaganda e preparazione, di lotta, domani organi del potere proletario ».

Cosi ancora la risoluzione del successivo Congresso di Bologna (mozione Serrati) : « A tallii organismi parlamentari dovranno essere opposti organi nuovi proletari, Consigli di lavoratori, contadini, soldati, Consigli della economia pubblica, ecc. i quali divengano organismi di trasformazione sociale ed economica, di ricostruzione del nuovo ordine comunista ».

Mi pare che un’attenta e precisa ricerca su quello che era Gramsci negli anni in cui viveva Lenin, ci dimostri il suo leninismo anche su questa questione. Direi che ise non ci fosse in Gramsci questa precisa concezione sviluppata e poi originalmente portata avanti, dei Consigli come strumenti de[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Congresso di Bologna, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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